Skip to main content

BREVE STORIA

HB Torino UICEP è una Associazione Onlus nata nel 2002 a Torino per consentire a giovani portatori di disabilità fisica la pratica agonistica del basket in carrozzina. Con questo intento, HB è riuscita in breve tempo a raccogliere le necessarie adesioni per iscrivere una propria squadra sin dal 2003 al campionato interregionale di Serie B.

Una rapida crescita in termini di esperienza e di determinazione ha consentito al team di conseguire già nel 2008 la promozione al campionato a carattere nazionale di serie A2. A fine 2008 la svolta: con l’inserimento in squadra di Andrea Rocca, allenatore/giocatore di assoluto prestigio (Campione d’Italia, Nazionale, Olimpionico) e con il contestuale rafforzamento della squadra, il gruppo HB ha mutato letteralmente volto, tanto da ottenere, dopo i play-off, il passaggio alla serie A1, un risultato assolutamente imprevedibile ad inizio torneo.

Purtroppo l’esperienza nel campionato di eccellenza (di altissimo livello nel nostro paese) non è stata certo esaltante, quanto meno sotto il profilo agonistico; nonostante l’impegno di tutto il team ed in presenza di un notevole sforzo economico sfociato nella stagione 2011-12 nel tesseramento di quattro forti atleti stranieri, oltreché nell’ingaggio del tecnico della nazionale Clifford Fisher, dopo due campionati disputati nella massima serie, a fine 2012 è arrivata la retrocessione in A2, evento comunque accettato di buon grado in quanto funzionale ad un considerevole contenimento della ormai insostenibile pressione economica.

Dismesse pertanto le velleità di proiettare Torino tra i maggiori team italiani che si contendono ogni anno lo scudetto del wheelchair basket imbottendo le rispettive squadre di atleti stranieri pagati profumatamente, si è passati con molta convinzione, e non certo solo per necessità,  a concentrare gli sforzi societari in direzione di un maggior radicamento dell’attività sul territorio di Torino e Provincia.

Di qui, la decisione assunta nel 2012 di inserire in HB un nuovo importante settore che ancora mancava nella nostra sfera di azione. Si tratta del cosiddetto minibasket, o basket giovanile.

A seguito di intese intercorse in quell’anno con la gloriosissima associazione UICEP (attiva per oltre 35 anni ed in grande difficoltà economica), si è pervenuti all’incorporazione dell’attività della medesima, e dei propri 15 atleti disabili, in HB.

Questi ragazzi, sotto la guida del loro coach Francesco Mancuso, figura storica del basket in carrozzina torinese,  hanno subito iniziato a lavorare in completa sinergia con HB Torino e, l’impegno profuso è stato immediatamente ricompensato da un insperato e preziosissimo risultato sportivo: la partecipazione alla Final Four nazionale del minibasket a Verona, ad Aprile 2012 .

SITUAZIONE ATTUALE

 I tesserati disabili attualmente in attività sono poco meno di una trentina, e svolgono attività lungo tutto l’arco dell’anno, eccetto i due mesi estivi di luglio e agosto. Infatti, anche se il campionato federale di serie B a cui siamo iscritti si disputa solo nel periodo che va da novembre a marzo dell’anno successivo, nei restanti mesi si svolgono con regolarità due allenamenti settimanali per entrambe le squadre (prima squadra, squadra giovanile): grazie alla grande disponibilità della circoscrizione 6 di Torino, la bella palestra sita in via Moncrivello è a nostra completa disposizione, a titolo gratuito, oltre che  per gli allenamenti, anche per le gare ufficiali.

Causa  Covid, l’attività sociale ha visto per la prima volta dalla nascita una contrazione sensibile dell’attività: pochi allenamenti per la chiusura degli impianti e mancata iscrizione al campionato federale per due stagioni. Ma la stagione 2022-23 registra una piena ripresa: HB TORINO parteciperà infatti al campionato Federale con la 1^ squadra, ed al campionato UISP con il cosiddetto minibasket

LOGISTICA

Per le lunghe trasferte e gli altri spostamenti, utilizziamo a partire dal 2017 un nuovo furgone Mercedes (acquistato dal dinamico presidente dott. Moniaci e a noi concesso in comodato d’uso gratuito) capace di ospitare nove passeggeri e dotato di un amplissimo vano carico posteriore, indispensabile per il trasporto delle carrozzine da gara, di quelle da passeggio, dei borsoni sportivi ecc.

Le speciali carrozzine per allenamenti e competizioni vengono praticamente sempre messe a disposizione dei ragazzi a spese dell’associazione e rappresentano un costo imponente per le casse societarie in quanto il reperimento di sponsor disposti a sostenerne l’onere  è diventato praticamente impossibile ormai da quasi un decennio, e ciò visto che il persistere di un quadro economico sfavorevole sia a livello  locale che nazionale impone alle aziende di contenere se non eliminare le erogazioni a titolo di liberalità

ATTIVITA’ PROMOZIONALE

Un ultimo accenno per l’attività sociale non agonistica: nel corso di questi primi dieci anni di vita, atleti e dirigenti di HB TORINO UICEP hanno aderito a numerosissimi eventi e/o incontri finalizzati alla promozione dello sport nell’area della disabilità: dal mondo della scuola a quello delle feste di paese, dai Paralimpyc Day alle giornate promosse dalla Consulta per le persone in difficoltà, alle iniziative proposte a vario titolo dal dinamico assessorato allo sport del Comune di Torino, veramente tante sono state le occasioni per cercare di “stanare” ragazzi disabili dai loro ambienti familiari iper protetti ed inserirli in un gruppo dinamico di amici con i quali condividere non solo i problemi della loro condizione fisica, ma anche le aspirazioni ed i sogni che non spariscono certo nei ragazzi solo per il fatto di stare seduti su una carrozzina  piuttosto che in piedi.

Ma occorre dire che si tratta di una battaglia alquanto improba perché è fuor di dubbio che nel nostro paese il tasso di ragazzi disabili che pratica sport agonistico o ludico è ancora e purtroppo sensibilmente inferiore a quello di moltissimi altri paesi europei.

Ed anche questa è una nostra mission: contribuire con l’entusiasmo e l’esempio dei nostri ragazzi ad abbattere quelle  storiche barriere culturali che, forse ancora più di quelle fisiche, sono state per troppo tempo fonte di emarginazione.

Condividi questa pagina